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436 Chi l’ha detto? [1290-1291]

più volte ricordato L’esprit des autres cita la frase indicando anche il luogo di Orazio donde sarebbe tolta, cioè dall’ode IX del lib. IV verso 25; e sulla fede di Fournier molti altri repertori ripetono pecorinamente lo stesso errore. Ed altro non è, che se si cerca il passo indicato, nulla vi si trova di simile, ma soltanto ai v. 45-46 si legge

Non possidentem multa vocaveris
Recte beatum.

che significa precisamente il contrario. Piuttosto l’origine dei Beati possidentes va cercata in un aforisma o ditterio giuridico, di cui ignorasi l’autore: Beati qui in iure censentur possidentes e che ha un significato più ristretto: cioè, vuol dire che di fronte alla leggi la condizione del possesso reale è già una presunzione favorevole.

1290.   À l’origine de toutes les grandes fortunes il y a des choses qui font trembler.1

è sentenza che si attribuisce a Luigi Bourdaloue il quale infatti nel Sermon sur les richesses, ossia nel Sermon pour le jeudi de la seconde semaine de carême, che nell' ediz. principe del 1707, si trova nel to. II, p. 5, dice: «....Si vous remontez jusqu’à la source d’où cette opulence est venue, à peine en trouverez-vous ou l’on ne découvre, dans l’origine et dans le principe, des choses qui font trembler». Ma Bourdaloue, com'egli stesso dichiara in quella predica, non avrebbe fatto che commentare un testo di S. Gerolamo: Omnis dives atti iniquus est aut heres iniqui. Ma dov’è questo testo di S. Girolamo? Io non ho trovato che questo che suppergiù dice lo stesso: Omnes divitiae dum alios spoliant, iniquitate pariuntur (Comment in Michaeam, lib. II. cap. VI). Del resto già nel Vangelo leggiamo che

1291.   Facilius est camelum per foramen acus transire, quam divitem intrare in regnum coelorum.2

(Evang. di S. Matteo, c. XIX, v. 24).
  1. 1290.   All’origine di tutte le grandi ricchezze ci sono cose che fanno fremere.
  2. 1291.   È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli.