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[1244-1245] Personaggi storici e letterari 419

genio, finiva: «Soldats, cette armée autrichienne d’Italie qui, un moment, souilla par sa présence mes provinces, qui avait la prétention de briser ma couronne de fer; battue, dispersée, anéantie, grâce à vous, sera un exemple de la vérité de cette devise: Dieu me la donne, gare à qui la touche». (Napoléon, recueil de ses lettres, proclamations etc.... par M. Kermoysan, to. II, pag. 393).

1244.   Il n’y a rien de changé en France; il n’y a qu’un Français de plus.1

è attribuito al conte d’Artois (poi Carlo X) dopo la Restaurazione del 1814. Ma la vera storia di questo motto fortunato può leggersi nei Mémoires de Beugnot (ediz. Dentu, 1866, to. II, pagine 112-114), il quale avrebbe inventato la frase, e l’avrebbe inserita in un preteso discorso del conte d’Artois al suo ingresso in Parigi il 12 aprile 1814, composto da lui stesso, allora ministro, e pubblicato nel Moniteur! Si racconta di una gustosa parodia di questa frase. Quando non molto tempo dopo l’arrivo di Carlo X il Giardino delle Piante arricchì di una giraffa la sua collezione di animali viventi, e la venuta di questo interessante quadrupede fu a Parigi l’avvenimento della giornata, fu messa in circolazione una medaglia sulla quale da una parte era incisa la giraffa, e dall’altra la leggenda: Il n’y a rien de changé en France: Il n’y a qu’une bête de plus.

Il nome di un grandissimo artista del violino è anche raccomandato a una frase notissima,

1245.   Paganini non replica.

«Un sovrano, non ancora costituzionale, re Carlo Felice, trovandosi nel 1825 al regio teatro del Falcone ad assistere a un concerto di Paganini, udito un pezzo che aveva trasportato tutti al delirio, mandò un ciambellano in palcoscenico a dire all’artista: Avanta, repliché! ― Fu dinanzi a questa intimazione che il re del violino rispose: Paganini non replica!

«La risposta era anche ragionevolmente motivata dal fatto


  1. 1244.   Non c’è nulla di cambiato in Francia, non c’è che un francese di più.