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[1235-1236] Personaggi storici e letterari 413

e colui che i contemporanei dissero il Divino Aretino, cioè Pietro Aretino, vissuto dal 1492 al 1557, è rimasto turpemente famoso anche per un epigramma fatto su di lui, e più volte parodiato in seguito per altri. L’epigramma è questo:

1235.   Qui giace l’Aretin poeta tosco,
     Che disse mal d’ognun fuor che di Dio
          Scusandosi col dir, non lo conosco.

che trovasi riportato anche con altra lezione, e pure in latino; anzi alcuni dissero addirittura che era l’epitaffio inciso sul sepolcro di lui mentre l’epitaffio vero era affatto diverso (ce ne conservò il testo il viaggiatore tedesco Lorenzo Schrader; cfr. Bongi, Annali di Gabriel Giolito, vol. II, pag. 14). Invece l’epigramma è stato attribuito al vescovo Paolo Giovio (1483-1552) sulla fede del P. Niceron, Mémoires pour servir à l’histoire des hommes illustres, to. XXV, pag. 362; ma il Mazzuchelli nella Vita di Pietro Aretino, pag. 84 e 137, prova che ciò non può essere, poiché il Giovio e l’Aretino vissero in costante amicizia. Perciò si ha da ritenere che si tratti di una pasquinata composta da alcuno dei molti nemici dell’Aretino, ed è anche possibile si tratti di un’antica facezia adattata in spregio dell’Aretino come fu ripetuta anche per altri, sul qual proposito si veda: B. Chiurlo, Gian Francesco Loredano e l’epitaffio giocoso, in Nuovo Archivio Veneto, N. S., vol. XX (1910), pag. 171-207, dove sono raccolte tutte le varianti, più di dieci, di questo epigramma.

1236.   Galateo.

Non entrano nel quadro di quest’opera le allusioni storiche, letterarie o mitologiche: tuttavia si può fare un’eccezione per questa che è al tempo stesso il titolo di un libro. È notissimo che Monsignor Giovanni Della Casa compose con questo titolo un trattatello intorno alle regole della buona creanza e dell’urbanità, pubblicato due anni dopo la morte dell’autore per cura del segretario di lui Erasmo Gemini fra le Rime et prose di M. Giov. Della Casa, impresse in Vinegia, per Nicolò Bevilacqua, nel mese d’ottobre 1559. La grande popolarità di questa ope-