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392 Chi l’ha detto [1180-1184]


1180.   Adieu, adieu, my native shore.1

(Byron, Childe Harold’s Pilgrimage, c. I, dopo la str. 13).

non potrà mai dimenticarla, poichè:

1181.   Dove che venga l’esule
Sempre ha la patria in cor.

(Berchet, Le fantasie, str. 1).

Nondimeno avviene che l’esule che trovò sotto altro cielo la pace e la fortuna che la patria matrigna gli contese, non rimpianga di aver cercato terra più benigna. Troppo spesso si verifica la sentenza del Vangelo che:

1182.   Nemo propheta acceptus est in patria sua.2

(Evang. di S. Luca, cap. IV, v. 24; - S. Matteo, cap. XIII, v. 7;
- S. Marco, cap. VI, v. 24; - S. Giovanni, cap. IV, vers. 44).

e del resto è anche vero che:

1183.   Omne solum forti patria est ut piscibus æquor.3

(Ovidio, Fasti, lib. I, v. 493).

o, come dice Pacuvio presso Cicerone (Tuscul. Disput., 5, 37, 108); «Itaque ad omnem rationem Teucri vox accomodari potest: Patria est ubicumque est bene,» e Seneca (De remed, fort., 8, 1): Nulla terra exilium est, sed altera patria, e più oltre (ibid., 8, 2): Patria est, ubicumque bene est.

E poi in questo secolo umanitario in cui i Latini corrono ad abbracciate il Tartaro, come scrisse il Giusti, il santo nome di patria per molti non ha più senso, spariscono le frontiere, come già due secoli fa si disse che:

1184.   Il n’y a plus de Pyrénées.4


  1. 1180.   Addio, addio, mio lido natale.
  2. 1182.   Nessun profeta è gradito nella sua patria.
  3. 1183.   Ogni paese è patria per il forte, come il mare per i pesci.
  4. 1184.   Non ci sono più Pirenei.