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326 Chi l’ha detto? [1008-1009]


casa quella generazione irrequieta, fatta per mettere a sbaraglio le loro docili gregge di schiavi. Si dica dunque essere pure stati gli schiavi sardi mercatanzia di mala vendita: ma dicasi del pari che non per altro caddero in tale discredito, che per aver sentito, a preferenza di tanti altri popoli di natura più tenera, quanto pugnassero questi due vocaboli, uomo e venale.» Così il barone Giuseppe Manno nella Storia di Sardegna, sua patria (ediz. di Capolago, 1840, to. I, pag. 91).

Rivalichiamo il Mediterraneo, quel Mediterraneo, le cui chiavi, secondo un illustre statista italiano, Pasquale Stanislao Mancini, avrebbero dovuto trovarsi nel Mar Rosso. Il Mancini infatti, rispondendo nella tornata (antimer.) della Camera dei Deputati del 27 gennaio 1885 ad alcune interpellanze sulla politica coloniale italiana, osservava: «Voi temete ancora che la nostra azione nel Mar Rosso ci distolga da quello che chiamate il vero e importante obiettivo della politica italiana, che deve essere il Mediterraneo. Ma perchè invece non volete riconoscere che nel Mar Rosso, il più vicino al Mediterraneo, possiamo trovare la chiave di quest’ultimo, la via che ci conduca ad una efficace tutela contro ogni turbamento del suo equilibrio? (Bene! bravo).» Tale è la origine della celebre frase:

1008.   Le chiavi del Mediterraneo sono nel Mar Rosso.

Rivalichiamo, dunque, il mare, ed eccoci in Francia. Ricordiamoci che qui, a detta dei francesi medesimi, di nulla più dobbiamo maravigliarci; si è attribuita al solito Talleyrand la frase:

1009.   En France tout arrive, surtout l’impossible.1

Ma non è roba sua; anche questa è una delle tante frasi, più o meno argute, di cui gli si è voluto affibbiare una paternità apocrifa. Infatti nei Mémoires di Pierre Lenet (ed. Michaud et Poujoulat, pag, 413) si legge che durante i tumulti della Fronda il duca de La Rochefoucald, tante volte citato in questa pagine come autore delle troppo famose massime, ebbe il 4 otto-


  1. 1009.   In Francia, tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile.