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[2-4] Delle citazioni, dei libri e delle biblioteche 3

pietruzze di nessun conto, che io, ridotto al modesto ufficio di archivista della rettorica contemporanea, non poteva neppur volendo mandare in bando. Può quindi giustamente dirsi delle frasi qui raccolte quel che Marziale diceva dei suoi epigrammi:

2.   Sunt bona, sunt quaedam mediocria, sunt mala plura1

(Epigrammi, lib. I, ep. 17, v. 1).

Esse sono quelle che Omero in più luoghi dei suoi poemi chiamò:

3.   Ἔπεα πτερόεντα.2

che Giorgio Büchmann tradusse nella frase tedesca Geflügelte Worte, frase rimasta celebre come titolo di un libro, sul cui piano è redatto il presente, e di cui quasi duecento mila esemplari sono stati finora sparsi in tutta la Germania.

Vi sono soprattutto citazioni letterarie da scrittori italiani e stranieri, antichi e moderni; vi sono frasi storiche; vi sono anche dei proverbi, cioè delle frasi tolte dal patrimonio comune della lingua, ma sulle quali uno scrittore noto ha versato parte della sua celebrità. Può dirsi infatti col Fournier, autore di altre due raccolte, francesi queste, delle quali pure mi sono valso senza risparmio, che:

4.   Il en est des adages populaires comme des billets en circulation: il faut, pour qu’ils aient toute leur valeur, qu’une bonne plume les endosse3

(Fournier, L’esprit des autres, chap. 6, VIII éd., pag. 85).
Cfr. con i versi di Molière nell’Anfitrione, (a. II, sc. I):

Tous les discours sont des sottises,
Partant d’un homme sans éclat:
Ce seraient proles exquises
Si c’etait un grand qui parlât.



  1. 2.   Ce ne sono dei buoni, alcuni sono mediocri, ma i più sono cattivi.
  2. 3.   Parole alate.
  3. 4.   Capita per le frasi popolari lo stesso che alle cambiali in circolazione: perchè esse abbiano tutt’il loro valore, ci vuole una buona firma che le avalli.