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270 | Chi l’ha detto? | [837] |
Pare che la notorietà della frase debba attribuirsi al compianto pubblicista Romeo Carugati il quale in uno dei suoi spigliati articoli pieni di umorismo, pubblicati con la firma Barbagelada, nella Bicicletta (giornale milanese di sport che ebbe una larghissima diffusione) avrebbe, in un numero della prima annata, usato la frase arrotini impazziti per reminiscenza del sonetto del Verga ma attribuendola, non so se per errore o per scherzo, al Carducci. Qualcosa di simile fu detto anche in Francia. Il 17 febbraio 1869, nei primordi del ciclismo, il Gaulois sentenziava: Les vélocipedistes sont des imbéciles à roulettes. Un abbonato mandò questo biglietto: «Signor Redattore, io sono velocipedista: devo considerarmi come un imbecille?» E la redazione rispose; « Signore, voi non siete un imbecille, perchè siete abbonato al Gaulois; ma tale che fa opera sensata quando va a piedi o in carrozza, fa opera da imbecille quando va in velocipede».
§ 45.
Miserie della vita, condizione dell’umanità
Non tutti pensano che
837. Tout va le mieux du monde (oppure: Tout est pour le mieux) dans le meilleur des mondes possibles.1
accettando così la formula ironica dell’ottimismo, che nel Candido, composto da Voltaire contro Leibniz, rappresenta il principio sintetico della filosofia del dottor Pangloss, professore di méta-physico-théologo-cosmolo-nigologie. Leibniz aveva sostenuto nella Theodicææa la tesi che: «....nisi inter omnes possibiles mundos optimus esset, Deus nullum produxisset.» Maggiore è il numero invece di coloro che fanno professione del pessimismo, che anche
- ↑ 837. Tutto va per il meglio nel migliore dei mondi possibili.