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[653] | Governo, leggi, politica | 201 |
sans avoir la certitude de n’être pas entendu, bien que cette seconde proposition ne soit que la première transformée?» Il conte Giuseppe d’Esteurmel racconta nei suoi Derniers souvenirs, in data del 3 dicembre 1848, che il Proudhon, questionando con Felice Pyat, aveva avuto un ceffone in cambio d’un pugno, e gli si erano rotte anche le lenti sul naso. Però di tutto questo non era rimasto tanto dispiacente quanto delle parole dette dal Pyat nel dargli lo schiaffo: Je vous le donne, en toute propriété e del commento aggiunto da un tale che si trovò presente al fatto: Il ne l’a pourtant pas volé! (Giorn. di Erud., marzo 1893, pag. 287).
Fu asserito che tale assioma prima che dal Proudhon fosse stato detto dal girondino Jean-Pierre Brissot de Warville (morto sulla ghigliottina il 31 ottobre 1793). Ma Proudhon che teneva a questa massima più che alla vita, si difese vivamente, allegando la sua ignoranza completa delle idee formulate da Brissot su tale argomento e la loro differenza fondamentale. In vero il Brissot in un’opera giovanile: Recherches philosophiques sur le droit de propriété et sur le vol, considérés dans la nature et dans la société, sostiene che la proprietà naturale dev’essere limitata a quanto può occorrere a ciascuno per il soddisfacimento de’ suoi bisogni e che la proprietà civile, che si estende al superfluo, pur non avendo fondamento in natura, può esser ammessa per ragioni di opportunità sociale; «Le voleur dans l’état de nature est le riche, — egli dice nella Section VII — est celui qui a du superflu: dans la société, le voleur est celui qui dérobe à ce riche. Quel bouleversement d’idées!» Si tratta dunque di un semplice ravvicinamento verbale ma le idee dei due scrittori son molto lontane tra loro. Il singolare è che il povero Brissot che era così indulgente per i ladri («ne punisson cruellement les voleurs») morì vittima di accuse, che si chiarirono poi calunniose, di venalità e concussione e il suo cognome dette origine a un verbo, brissoter, creato pare da Camillo Desmoulins, e che significava rubare! È notevole che qualche scrittore socialista volle trovare il concetto medesimo — non le parole — della demolizione del diritto di proprietà, anche prima del Brissot, in uno scherzo giovanile del Goethe, Katechisation (Goethe’s Sammtliche Werke, Leipzig, Max Hesse, II. Bd., p. 153: Gedichte. II. Th., Epigrammatisch) stampato già nel 1773: ma giustamente il Croce nel dare la traduzione di questo scrittarello epigrammatico, nella