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200 Chi l’ha detto? [652-653]


Ma dei versi citati di sopra, e più noti di questi ultimi, s’ignora il vero autore, che taluno ha creduto essere Sylvain Maréchal. Del resto, chiunque ne sia l’autore, egli non avrebbe fatto che mettere in poesia il voto selvaggio del celebre Jean Meslier, curato di Etrépigny, nello Champagne, morto nel 1733, che nella seconda parte del suo Testamento, di cui Voltaire pubblicò un estratto, e che molti ritengono apocrifo, scriveva: «Je voudrais, et ce sera le dernier et le plus ardent de mes souhaits; je voudrais que le dernier des rois fût étranglé avec les boyaux du dernier prêtre.» E poiché ho nominato Voltaire, non sarà fuor di luogo registrare che in una lettera a Helvetius dell’11 maggio 1761 egli scriveva: «Est-ce que la proposition honnête d’étrangler le dernier Jésuite avec les boyaux du dernier Janséniste ne pourrait amener les choses à quelque conciliation?»

Questo era il tempo in cui anche i migliori affermavano audacemente che:

652.   L’insurrection est le plus saint des devoirs.1

come diceva La Fayette all’Assemblea Costituente il 20 febbraio 1790 (Mémoires du Gen. La Fayette, ed. 1837, vol. II, pag. 382).

Per gli eterni ribelli non basterebbe il demolire regni e religioni: per molti fra essi è vangelo la celebre frase di Pierre-Joseph Proudhon:

653.   La propriété c’est le vol.2

scritta da lui nel libro: Qu’est-ce que la propriété? La prima delle due memorie di cui il libro si compone, fu pubblicata nel 1840 col titolo: Recherches sur le principe du droit et du gouvernment. Il primo capitolo comincia a questa maniera: «Si j’avais à répondre à la question suivante: Qu’est-ce que l’esclavage? et que d’un seul mot je répondisse, C’est l’assassinat, ma pensée serait d’abord comprise.... Pourquoi donc à cette autre demande: Qu’est-ce que la propriété? ne puis-je répondre de même, C’est le vol,


  1. 652.   L’insurrezione è il più santo dei doveri.
  2. 653.   La proprietà è il furto.