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[625-626] Governo, leggi, politica 189

supremo giudice internazionale, nessun rimedio legale era più possibile dopo il pronunciato della Rota».

Del resto noteremo per ultimo e come a conclusione di quanto dicemmo, che:

625.   Les querelles ne dureraient pas longtemps, si le tort n’était que d’un côté.1

(La Rochefoucauld, Maximes, § CCCCXCVI).







§ 37.



Governo, leggi, politica





626.   Videbis, fili mi, quam parva sapientia regitur mundus.2

È comune opinione che così apostrofasse il cancelliere svedese Axel di Oxenstierna suo figlio Giovanni riluttante ad accettare, per timore della propria insufficienza, l’ufficio di primo plenipotenziario svedese al congresso di Münster. Secondo il Büchmann la vera lezione sarebbe invece: An nescis, mi fili, quantilla prudentia mundus regatur (o regatur orbis); e le avrebbe dette a un frate portoghese il papa Giulio III (Collecçao polit. d. apophth. memorav., p. D. Pedro Jos. Suppico de Moraes, Lissab., 1733, to. II, pag. 44).

Ma non mancano altre diverse attribuzioni, che potevansi vedere nelle prime edizioni del Büchmann stesso: fra le quali è notevole quella riferita dagli Apophtegmata di Zinkgref, che ne darebbe la paternità a Von Orselaer, maestro della Corte del margravio di Baden. Siccome la prima ediz. dell’opera del Zinkgref è del 1626,


  1. 625.   Le dispute non durerebbero tanto tempo se il torto fosse da una parte sola.
  2. 626.   Vedrai, figlio mio, con quanta poca sapienza si possa reggere il mondo.