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188 Chi l’ha detto? [622-624]

che aveva presentato una mozione sui Comitati di provvedimento, esprimeva il concetto che «prima condizione di un governo libero nei casi di disordine è la repressione, non la prevenzione» (Atti del Parl. Ital., sessione 1861, Discussioni della Camera dei deputati, pag. 1380); e ancora prima da L. C. Farini, il quale nella seduta del 19 febbr. 1857 (Discuss. della Cam. dei deputati, ad annum, pag. 648) così disse: «Il principio di libertà deve informare tutte le nostre leggi; voi non dovete ricorrere al sistema preventivo, ma dovete lasciare alla libertà tutta la sua applicazione; potete far leggi per reprimere, non mai per prevenire.»

Per le cattive cause si citerà ben a proposito il verso di Ovidio:

622.   Caussa patrocinio non bona peior erit.1

(Tristia, lib. I, el. 1, v. 26).
come in generale parlando della risoluzione o meno delle cause, si potrà, secondo i casi, usare una delle due frasi seguenti:

623.   Adhuc sub judice lis est.2

(Orazio, Ars poetica, v. 78).

624.   Roma locuta (est), causa finita (est).3

che secondo il Büchmann avrebbe origine da un passo dei Sermoni di S. Agostino (Serm. 131, § 10): «Jam enim de hac causa [Pelagiana], duo concilia missa sunt ad sedem apostolicam. Inde etiam rescripta venerunt: causa finita est; utinam aliquando finiatur error»; ma egli non sa dirci chi avrebbe aggiunto il primo membro della frase, che solo implicitamente è contenuto nelle parole di S. Agostino. Osserva il Besso nella interessante e erudita sua opera Roma e il Papa nei proverbi e nei modi di dire (nuova ediz., Roma 1904, a pag. 35) che: «questo detto è molto comune nella curia romana per due applicazioni; nel campo ecclesiastico, perchè quando una questione è definita dal Papa, non è più questione; nel campo forense, quando dai paesi cattolici si sottoponevano questioni in supremo appello alla Rota Romana, quasi a


  1. 622.   La causa cattiva diventa peggiore col volerla difendere.
  2. 623.   La lite è ancora innanzi al giudice.
  3. 624.   Roma ha parlato, la causa è finita.