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[616-617] | Giustizia, liti | 185 |
Ai giorni nostri la ripetè in Italia il compianto Lorenzo Eula che nel 1893 fu ministro di grazia e giustizia per 44 giorni.
Ma non mancano deplorevoli esempi della fallacia e della parzialità dei giudici terreni. La Bibbia ci ha serbato l’
616. Expedit (vobis) ut unus moriatur homo pro populo.1
(Vang. di S. Giovanni, cap. XI, vers. 50).
come in tempi più prossimi è nato il
617. Recordève del povero Fornèr.2
Vive anch’oggi nella memoria, non del solo popolo veneziano, il lacrimevole caso di Pietro Faciol (altri lo chiamano Pietro Tasca), giovane fornaio, detto perciò il Fornaretto, che in una mattina del 1507, avviandosi a bottega, s’imbattè in un uomo assassinato per la via. Il giovane si chinò sul cadavere e scorto accanto ad esso un pugnale di lama finissima, lo raccolse e se lo prese. Intanto sopraggiunsero gli sbirri, che avendolo veduto chinato sul morto, lo fermarono, e trovatagli addosso l’arma insanguinata (altri dicono invece il solo fodero del pugnale), lo condussero alla giustizia. Dove, sia che quel complesso di fatali indizi potesse più delle sue proteste d’innocenza sugli animi dei Quaranta al Criminale, sia che effettivamente la tortura, come si narra, gli strappasse la confessione della colpa non commessa, fu condannato ad essere appiccato. Il Faciol, sempre chiamandosi innocente, salì con fermezza il patibolo alzato fra le due colonne della Piazzetta di San Marco nel pomeriggio del 22 marzo 1507, e dicesi che innanzi di morire (come già fu narrato del Molay e di altri condannati ingiustamente) minacciasse i suoi giudici del castigo divino con queste parole: «No passerà un ano che de i Quaranta che m’ha condanà no ghe sarà più nissun.» Non trascorsero in vero molti giorni che per un impreveduto accidente venne a scoprirsi il vero omicida. Allora, come suona la popolare tradizione, sarebbesi introdotto il costume, a lungo serbatosi, se essa narra il vero, di raccomandare innanzi alla sottoscrizione delle sentenze capitali la coscienziosità e la prudenza ai giudici colle parole: Recordève del povero Fornèr!