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[542] Fortuna, fato 163

titolo del cap. XXII, lib. I, degli Essais di Montaigne; e questo in ispecial modo avviene quando ci sia chi sappia rivolgere a profitto proprio l’industria e le fatiche altrui. In tal caso si ama ripetere il virgiliano:

542.   Sic vos non vobis.1

di cui nota è la storia, conservataci in quella Vita di Virgilio, che va, a torto, sotto il nome di Tib. Claudio Donato (il giovane), cap. XVII. Virgilio scrive una notte sulla porta del palazzo dell’Imperatore Augusto il seguente distico senza apporvi il suo nome:

      Nocte pluit tota, redeunt spectacula mane:
      Divisum imperium cum Jove Cæsar habet.

Batillo, meschino poetucolo, se ne fa credere l’autore, e ne riceve in contraccambio da Augusto lodi e danari. Allora Virgilio torna a scrivere sulla porta per quattro volte di seguito le parole Sic vos non vobis. Augusto vuol sapere che cosa significhi ciò: niuno sa spiegare l’enigma, e finalmente quando la curiosità di tutti è eccitata, Virgilio stesso dà la chiave dell’indovinello ripetendo dapprima il distico rubatogli, seguito dal verso:

      Hos ego versiculos feci, tulit alter honores,

quindi completa i quattro emistichi in questa forma:

      Sic vos non vobis nidificatis aves.
      Sic vos non vobis vellera fertis oves.
      Sic vos non vobis mellificatis apes.
      Sic vos non vobis fertis aratra boves.







§ 33.



Frode, rapina, prepotenza





Frode e prepotenza sono le due arti onde si avvantaggia il malvagio: ma fra le due la più trista è la prima. Tuttavia essa trova anche delle attenuanti, per esempio il famoso:


  1. 542.   Così voi non per voi.