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[383-386] | Donna, matrimonio | 113 |
383. ....A tutti, se vuole, la donna la fa.
che è il verso finale del dramma giocoso L’Italiana in Algeri, parole di Angelo Anelli, musica di Rossini (a. II, sc. ultima); ma esagerano coloro che sospettano di lei anche quando è sola, ossia nella materiale impossibilità di peccare, come il filosofo che scrisse:
384. Mulier cum sola cogitat male cogitat.1
Soprattutto non s’impaccino delle cose che non le riguardano:
385. Mulieres in ecclesiis taceant.2
come dice il Vangelo. Secondo Origene (In Exod., hom. XII, 2; Migne, Patr. gén., 12, 383) e le Costituz. Apost. (lib. III, 6) il monito era diretto soprattutto a vietare alle donnette di chiacchierare durante gli uffici divini: ma fu interpretato restrittivamente, fino al punto che si volle con esso giustificare il divieto per le donne, durato molti secoli, di cantare in chiesa e quindi il barbaro uso di adibire i castrati alla musica sacra. Ma sulla storia e sulla interpretazione di questo testo ha scritto dottamente nel Bulletin d’ancienne littérature et d’archéologie chrétienne, Ire année, n.os 1-2 (15 janvier, 15 avril 1911) Pierre de Labriolle: «“Mulieres etc.”: un aspect de la lutte antimontaniste». Ed un contegno discreto e remissivo è doveroso per le donne, essendo ormai pacifico, anche per un ditterio degli antichi giuristi, che la donna vale meno dell’uomo:
386. Major dignitas est in sexu virili.3
- ↑ 384. La donna quando pensa da sola, mal pensa.
- ↑ 385. Le donne in chiesa (ossia nelle pubbliche adunanze, nei pubblici affari) stiano zitte.
- ↑ 386. Il sesso maschile ha maggior dignità del femminile (ossia prevale di fronte alla legge).
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