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[320-321] | Cose fisiche | 89 |
nitz, che nei Nouveaux essais, IV, 16, scrisse: Tout va par degrés dans la nature et rien par saut, ma non è invenzione nè dell’uno nè dell’altro. Il Fournier (Esprit des autres, ch. VI) racconta infatti di averlo già trovato come citazione in un raro scrittarello: Discours véritable de la vie et mort du géant Theutobocus (ristampato dal Fournier medesimo nelle Variétés historiques et littéraires, to. IX), a pag. 247-248 e sotto la forma: Natura in operationibus suis non facit saltum: e il Nehry cita la sentenza di Meister Eckhart che si trova in Pfeiffer, Deutsche Mystiker des 14. Jahrh., II, 124: Diu nature übertritet niht.
Questa sentenza è veramente sorella dell’altra:
320. (Gigni) De nihilo nihilum, in nihilum nil posse reverti.1
che è di Persio (Satira III, v. 83-84), il quale in essa intuì con gli epicurei il principio fondamentale della scienza moderna, la indistruttibilità della materia, la conservazione e trasformazione della energia. Anche Lucrezio (I, 206) aveva detto:
e il concetto medesimo, applicato alla generazione delle cose viventi, si trasforma nell’altro canone:
321. Omne vivum ex ovo.2
ch’era il principio fondamentale delle teorie sulla generazione del naturalista inglese Guglielmo Harvey, svolte da lui nelle Exercitationes de generatione animalium. Veramente in questa forma precisa la frase non vi si trova; ma il concetto ne traspare da tutto il libro. Vedasi per esempio, questo periodo della Exercit. I: «Nos autem asserimus omnia omnino animalia, etiam vivipara, atque hominem adeo ipsum ex ovo progigni, primosque eorum conceptus, e quibus fœtus fiant, ova quædam esse; ut et semina plantarum omnium; ideoque non inepte ab Empedocle dicitur, Oviparum genus arboreum».