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234 | che cosa è l’arte? |
di Carlo Dickens, di Vittor Hugo, di Dostoievsky, i quadri dei Millet, di Bastien-Lepage, di Jules Breton e di altri); d’altra parte ci sono oggidì degli artisti che cercano d’esprimere dei sentimenti più generali, più universali che sia possibile. Il numero di questi artisti è ancora ristretto, ma sembra che si cominci a intendere la loro utilità. Debbo aggiungere che, in questi ultimi tempi, si sono moltiplicati i tentativi d’imprese artistiche popolari, edizioni di libri, concerti, teatri, musei, ecc. Tutto ciò è ancora molto lontano da quello che dovrebbe essere; ma si può già discernere la direzione che prenderà l’arte per rimettersi nella via che le appartiene.
La coscienza religiosa del nostro tempo s’è notevolmente rischiarata; e oramai basterebbe agli uomini ripudiare la falsa teoria della bellezza, che ravvisa nel piacere il solo oggetto dell’arte, perchè tosto questa coscienza religiosa possa prendere liberamente in mano la condotta dell’arte.
E il giorno in cui la coscienza religiosa, che già comincia a dirigere inconsciamente la vita degli uomini, sarà riconosciuta da essi con tutta consapevolezza, si vedrà subito scomparire spontaneamente la separazione dell’arte in arte delle classi inferiori e