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196 | che cosa è l’arte? |
i Greci si distingueva, s’approvava e s’incoraggiava l’arte che esprimeva i sentimenti della bellezza, della forza, della virilità (Esiodo, Omero, Fidia), mentre si condannava e si sprezzava l’arte che traduceva dei sentimenti di sensualità grossolana, d’abbiezione, e di tristezza. Presso gli Ebrei si ammetteva e s’incoraggiava l’arte che esprimeva dei sentimenti di sommissione verso il Dio degli Ebrei, mentre si condannava e si disprezzava l’arte che esprimeva dei sentimenti d’idolatria; e tutto il resto dell’arte, racconti, canti, ornamenti delle case, vasellame, vesti, purchè non cozzasse colla coscienza religiosa, non era nè condannato nè incoraggiato. Così l’arte, sempre e dappertutto, era stimata secondo il suo contenuto; e così dovrebbe sempre essere stimata, poichè questo modo di considerar l’arte defluisce dall’essenza stessa della natura umana, e questa essenza è sempre invariabile.
Non ignoro che secondo un’opinione ai nostri tempi diffusa, la religione è un pregiudizio di cui l’umanità s’è finalmente liberata; e da ciò risulterebbe che nel tempo nostro non c’è coscienza religiosa comune a tutti gli uomini, la quale quindi possa servir di base a una valutazione dell’arte. E so pure che