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Critica d’arte e insegnamento artistico | 157 |
possono ben insegnare ciò che occorra per produrre alcunchè di analogo all’arte, ma non insegneranno mai ciò che occorre a produrre l’arte stessa.
L’insegnamento delle scuole s’arresta dove comincia il tocco, cioè dove comincia l’arte.
E avvezzare gli uomini a qualche cosa di analogo all’arte equivale a disvezzarli dal comprendere l’arte vera. Così si spiega come non ci siano degli artisti peggiori di quelli che sono passati per le scuole e vi riportarono dei successi. Le scuole professionali producono un’ipocrisia dell’arte esattamente analoga all’ipocrisia della religione che producono i seminarii, le scuole di teologia, ecc. Come è impossibile in una scuola fare d’un uomo un educatore religioso, così è impossibile insegnargli a diventare artista.
Le scuole d’arte esercitano un’influenza doppiamente funesta. In primo luogo distruggono la capacità di produrre dell’arte vera in quelli che hanno avuto la disgrazia d’entrarvi e di perdervi sette, otto o dieci anni della loro vita. In secondo luogo producono enormi quantità di quelle contraffazioni dell’arte che pervertiscono il gusto delle masse, e sono avviate a invadere tutto il mondo.
Io non pretendo che i giovani d’ingegno