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152 | che cosa è l’arte? |
Ma egli diventa sordo, non può più sentir nulla, e comincia a scrivere delle opere bizzarre, morbose, il senso delle quali di sovente rimane oscuro. So che i musicisti possono imaginare dei suoni e che è loro quasi possibile udire ciò che leggono; ma dei suoni imaginari non potrebbero mai prendere il posto dei suoni reali, e un musicista deve udire le sue opere per dar loro una forma perfetta. Ora il Beethoven non poteva udir più nulla, e perciò era nell’impossibilità di condurre le sue opere alla perfezione. Ma la critica, avendo riconosciuto in lui un gran compositore, s’è per l’appunto impossessata delle sue opere imperfette e spesso anormali per rintracciarvi a ogni costo delle bellezze straordinarie. E per giustificare questi elogi, pervertendo il vero senso dell’arte musicale, attribuì alla musica la proprietà di dipingere ciò che essa non può dipingere. E subito comparvero degl’imitatori, una falange innumerevole d’imitatori, che si sono messi a copiare quelle opere morbose e incomplete, quelle opere che il Beetoven non potè finire a sufficienza per dar loro un pieno valore artistico.
E tra di loro sorse il Wagner. Cominciò dal connettere, nei suoi scritti di critica, le