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148 | che cosa è l’arte? |
fatto pervertita o atrofizzata. E da ciò deriva che i loro scritti hanno sempre contribuito largamente e contribuiscono tuttora a pervertire il gusto del pubblico che li legge, e si fida di loro.
La critica non esisteva, non poteva esistere, nelle società in cui l’arte s’indirizzava a tutti, e per conseguenza esprimeva un concetto religioso della vita, comune a un popolo intiero. Essa non s’è prodotta, non si poteva produrre che intorno all’arte delle classi superiori, la quale non aveva per base la coscienza religiosa del suo tempo.
L’arte universale ha un criterio interno definito e indubitabile: la coscienza religiosa. L’arte delle classi superiori manca di questo criterio, ed è perciò che coloro che vogliono valutare quest’arte sono forzati ad aggrapparsi a qualche criterio esteriore. E tale criterio, lo trovano nei giudizi dell’élite, cioè nell’autorità d’uomini considerati come più istruiti degli altri, e non solo nella loro autorità, ma anche nella tradizione formata da un complesso d’autorità di questo genere. Ma questa tradizione è estremamente fallace, sia perchè l’élite s’inganna molto di spesso, sia pure perchè certi giudizi che ebbero valore al loro tempo cessano d’averne in un altro