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Critica d’arte e insegnamento artistico | 147 |
trasmesso agli altri uomini i sentimenti che egli provava. E, in siffatte condizioni, che cosa resta da spiegare?
Se un’opera è buona in quanto sia arte, il sentimento espresso dall’artista, morale o immorale, si trasmette da sè agli altri uomini. Se si trasmette loro, essi lo sentono, e tutte le spiegazioni sono superflue. Se non si trasmette loro, non ci rimedierà nessuna spiegazione. L’opera d’un artista non può essere spiegata. Se l’artista avesse potuto spiegare a parole ciò che desiderava di trasfondere in noi, si sarebbe espresso a parole. Se egli s’è espresso per la via dell’arte, è precisamente perchè le emozioni non potevano esserci trasmesse per un’altra via. Che si può dire intorno al riso o al pianto, che ci aiuti, anche menomamente, a provarne qualche commozione? Quando un uomo cerca d’interpretare delle opere d’arte con dei discorsi, ciò prova solo che è incapace egli stesso di sentire l’emozione artistica. E tale è il caso per l’appunto. Per quanto possa parere strano, i critici sono sempre stati degli uomini meno accessibili al contagio dell’arte che il resto degli uomini. Sono, per la maggior parte, degli scrittori capaci, istruiti e intelligenti, ma tali che in essi l’attitudine a essere commossi dall’arte è af-