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La funzione dell’arte 59

inventasse un incontro con un lupo e lo raccontasse in modo da far rabbrividire i suoi uditori, anche in questo caso s’avrebbe un fatto d’arte. Così pure c’è arte, quando alcuno, avendo provato o in realtà o in imaginazione il timore di soffrire o il desiderio di godere, esprime sulla tela o nel marmo i proprii sentimenti in modo da comunicarli agli altri. C’è arte allorchè un uomo prova o s’imagina di provare sentimenti di gioia, di tristezza, di disperazione, di coraggio, di accasciamento, e le transizioni dall’uno all’altro di questi sentimenti, ed esprime tutto ciò con suoni che mettono gli altri in grado di riprovare le stesse commozioni.

I sentimenti che l’artista comunica agli altri possono essere di varie sorta, forti o deboli, importanti o insignificanti, buoni o cattivi; possono essere sentimenti di patriottismo, di rassegnazione, di pietà, di voluttà; possono esser resi con un dramma, con un romanzo, con una pittura, con una marcia, con una danza, un paesaggio, una favola; qualunque opera che esprime, ciò soltanto, è opera d’arte. Allorchè gli spettatori o gli uditori provano i sentimenti espressi dall’autore, c’è opera d’arte.