Pagina:Cesare Battisti - Gli Alpini, Milano, 1916.djvu/59


Battisti: Gli alpini 53

fatti di selce dovean essere quelli che avean commesso tanta infamia. Contro essi, in un sol grido era tutta la ribelle protesta degli alpini: «Austria maledetta! Maledetta Austria!».

E oltre che all’Austria l’imprecazione andava ai sostenitori dell’Austria e il pensiero dell’alpino dovea necessariamente correre a tutti i tedeschi, sia austriaci che germanici camuffati da austriaci, di cui, durante la lunga dimora nelle terre del Nord, avea conosciuto l’uguale mentalità, l’uguale tendenza alla sopraffazione, l’uguale e costante sistema di inganno.

Molti problemi latenti nel cervello dell’emigrante, fattosi alpino, venivano in un colpo illuminati di nuova luce. In qual conto teneva la Germania il nostro paese? Non era essa che reclamava a prezzi modesti le braccia dei nostri lavoratori, per imporci in compenso ad alto prezzo i suoi prodotti? Non era essa che voleva il sangue delle nostre plebi per aver diritto dimetterci le mani in tasca?

Ed ecco apparire chiare all’emigrante le relazioni fra la guerra e lo sviluppo economico del mondo.