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38 | Battisti: Gli alpini |
Ma appena si può si fa di meglio. Si piantano le tende, si fa uno scavo profondo per collocarvele, si circondano di muricciuoli. E poi, quando in un posto ci si indugia e giungono i mezzi necessari, si fabbricano casette da prima di rozza muratura, poi con cemento e calce; e spesso si cura anche l’eleganza.
Con quanto amore si fa la baracca per gli ufficiali e il baracchino per la messa e il salone per il barbiere e il botteghino dei calzolai, costruzioni queste in cui l’alpino si rivela anche falegname, decoratore, vetraio! Ma dove eccellono gli alpini è nel costruire strade e trincee. Quando sanno che sulla strada che stanno scavando passerà il 149, o il 210 o qualche altro mostro d’artiglieria, i cui nomi pronunciano con venerazione, lavorano con celerità.
Il soldato alpino si rivela, si è rivelato in questa guerra miles et civis, soldato e cittadino al tempo stesso come il soldato romano. È conquistatore e diffonditore di civiltà. È guerriero e costruttore. Non getta via il piccone per la spada, ma maneggia e l’uno e l’altra.
Quando la pace permetterà il rifiorire