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Battisti:Gli alpini 19


vetta dallo Stelvio al Cadore, una linea di oltre 370 chilometri sul solo territorio Trentino e fu occupata così fittamente che le guardie di tutti i piccoli posti avanzati non sempre a voce, ma sempre almeno con segnalazioni ottiche potrebbero far correre da posto a posto una notizia da un estremo all’altro della linea!

Il nemico più temibile dei primi giorni (come del pari il nemico dell’inverno e anche della primavera) fu l’alpe, fu la montagna stessa; ma non si creda che gli austriaci abbiano spalancate le porte di casa e non abbiano fatto resistenza. Tutti sanno dell’accanita lotta svoltasi sull’Isonzo e nel Carso — ma anche nel Trentino — del quale a preferenza io parlo per la maggior conoscenza che ne ho — l’avanzata fu tutt’altro che incontrastata. Dove non fu guerra, fu guerriglia; e dove l’austriaco dovette subire l’onta della fuga, pensò poi alla vendetta con l’agguato, coi tranelli, con le sorprese.

Ne fanno fede gli attacchi degli austriaci, incamiciati di bianco — contro il manipolo dei nostri alpini alla Capanna Cedeh; e l’arditissimo tentativo di attacco al Ri-