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per le vie maestre, come per i viottoli aspri, per le balze ove vanno solo gli stambecchi e i caprioli; e bisogna andar anche lì, dove vi è ragion di credere che non sien mai stati nè caprioli, nè camosci.

Molti (non ora che comincia ad esser conosciuto ed apprezzato il tipo nella nostra guerra, ma nei primi mesi) sentendo parlar dello Stelvio e del Tonale, avranno ricordato i magnifici stradoni che adducono a quei valichi; stradoni pur di non facile accesso nell’inverno quando vi è molta neve, quando il viandante ha sulle spalle i cinquanta chili che porta con sè l’alpino, quando dietro alla compagnia che marcia, devono venire le salmerie, i rifornimenti; quando assieme alle truppe di fanteria devono procedere coi loro cannoni gli artiglieri. Oh di ben altro si è trattato che di salir per strade maestre!

I primi battaglioni che nella notte del 23 salirono al Montozzo, un valico con strada carrareccia, posto al nord del Tonale, trovarono la strada letteralmente sepolta dalla neve. Dovettero salire su su per la montagna, orientandosi con la bussola. Una marcia che in tempi normali sa-