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capo quinto 45

Stati cristiani, che non nè una monarchia universale, nè una preponderanza, nè un primato durevole, nè uno stesso equilibrio; men sogno l’indipendenza reciproca delle due potenze temporali e spirituali che non una temporal presidenza della spirituale. — Accettiamo dunque il gran pensiero del Gioberti; trattiamo della confederazione italiana in generale, senza scendere a’ particolari nè della presidenza, nè delle leggi e dei patti di essa, nè del numero e qualità dei confederati eventuali. Anche ridotta alle generalità la questione è ispida di difficoltà, per la lontananza e le incertezze d’esecuzione. Non accresciamo quelle difficoltà collo scendere ai particolari incertissimi d’un ordinamento già incerto. Lasciamo ai posteri qualche cosa da fare; ai contemporanei dell’evento qualche libertà d’esecuzione. — Se Dio voglia, se mai venga il gran dì della confederazione, i confederali pongano essi patti, limiti e presidente.

7. Ed all’incontro parmi sia da scendere ai particolari del primo eseguimento; sia da trattare almeno della prima e più ovvia difficoltà. Non facciam dire ai soliti derisori: «Tutto ciò è bello e buono. Tutto ciò starebbe bene. Ma a tutto ciò è un ostacolo grave, attuale, irremovibile; il sappiam noi che non iscriviamo, ma operiamo, noi che siamo all’opera, alla guerra effettiva, alla