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40 | delle speranze d’italia |
secoli l’occasione. — E sorsero poi una seconda Lega lombarda, una toscana e forse altre; ma tutte minori, anche meno pretendenti, anche meno fruttifere, e talor dannose; leghe di parti più che nazionali, fin verso il fine del secolo xv. — Quando, Lorenzo dei Medici (quel Lorenzo che alcuni osano mettere in fascio e vituperare insieme co’ Medici del degenere Seicento), il magnifico Lorenzo immaginò, trattò e adempì la più ampia confederazione che sia stata mai di Stati italiani. E non durò il grand’esempio, pur troppo: un decennio all’incirca. Ma questo non è distante da noi, se non di tre secoli e mezzo, non è di età e d uomo barbaro; è dell’età e dell’uomo più civile. e più colto che sia stato mai in Italia e forse altrove. — Morto lui, sorto Ludovico Sforza il gran traditore, disceso Carlo VIII, e seguendo i secoli delle preponderanze straniere, si spense ogni uso di confederazioni, non fecersi quasi nemmeno alleanze italiane. Anteponevansi da ciascuno le straniere, o come più forti, o come meno invidiose.
4. E quindi non parrà strano ormai ciò che ridico: che la proposizione d’una nuova e continua confederazione italiana, la proposizione di fare compiutamente e durevolmente colla civiltà adulta ciò che la fanciulla non seppe se non incompiutamente e temporariamente, è più che un even-