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capo quarto 33


4. Ma pogniamo che le repubblichette paressero autorizzate dalla storia, e desiderabili; elle

    riunirsi all’imperatore; che fu dunque disturbator di quella difesa, e ritardatore di quanto fu fatto pochi anni appresso da’ Lombardi con un altro papa. Senza Arnaldo la immortal confederazione di Pontida sarebbesi forse fatta, la vittoria ultima di Legnano sarebbesi conseguita parecchi anni prima e meglio; la gloriosissima guerra lombarda sarebbe stata più grossa e più corta, più gloriosa, più italiana, più efficace. Non basta recar documenti, bisogna interpretarli; i documenti non sono storia per sé; la storia come ogni scienza è interpretazione de’ fatti. — La quale poi pur troppo si può fare, con sincerità ed eguale amor patrio, diversamente; ondechè panni a lasciare quell’accusa di moda straniera, d’imitazione da’ Francesi e Tedeschi, che l’autore fa a noi, dissenzienti da lui. Noi potremmo ribatter l’accusa, e dire che se noi seguiamo la moda straniera del secolo presente, egli segue la moda straniera ed invecchiata del secolo scorso; che un Manzoni, un Pellico, un Rosmini, un Cantù, un Gioberti, ed altri forse hanno fatta italiana la moda nostra da un vent’anni, cioè prima che fosse straniera; che gli scritti di tutti questi (e spero anche questo mio) palesano almeno un lungo e indigeno studio delle cose patrie; e che del resto straniera più ch’ogni altra, e straniera volgare, è la moda d’accusarsi di stranierume tra dissententi sulle cose patrie. Gli alti ingegni di tutti i tempi, di tutti i paesi, e gl’italiani principalmente, fecero proprio sempre quanto trovaron buono fuori patria; e gl’ingegni buoni dissenzienti van pur gridando: «pace, pace, pace». E noi leniamo fra’ più degni d’accettare e ribatter tal grido l’illustre autore dell’Arnaldo.