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delle speranze d’italia |
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ondechè le restaurazioni delle milizie o delle navi comunali sarebbero il più ineffettuabile fra’ sogni fatti per restituir potenza all’Italia. Quanto agli stati del papa, io non bo accertato se le repubblichette da restaurarsi sarebbon quelle di Veio, Tarquinio od Alba-Lunga? ovvero, quelle di Tivoli, Spoleto, e Perugia coll’accompagnamento de’ Crescenzii, de’ Frangipani, degli Orsini e Colonna, e sotto a un Arnaldo, o ad un Cola? ovvero la repubblica romana e suoi consoli dell’anno 1799? Ed io so bene che ad alcuni tuttociò parrebbe pur meglio che i Frati, i Preti, i Cardinali, ed il Papa. Ma io non temo per costoro; non vi è pericolo; ei sono molto bene difesi dal nostro Gioberti, e si difenderanno del resto da sè1
- ↑ Ultimamente, mentre io scriveva così d’Arnaldo, uno de’ primi ingegni d’Italia pubblicava una tragedia con documenti, nella quale ei tentava ridestar interesse per quel capo-popolo romano. Forse l’interesse sarebbe riuscito più poetico, se si fosse fatto il Protagonista vittima solamente dell’accordo tra un principe italiano e lo straniero; senza rifarlo eretico nella tragedia, dopo averlo difeso dall’eresia nella vita preposta. Ma questo stesso interesse poetico sarebbe egli stato storico? Certo i documenti allegati (e notissimi) confermano che Arnaldo fu sollevator de’ popolani romani contra il papa, al momento che popolo e papa avrebber dovuto riunirsi co’ Lombardi alla difesa dell’indipendenza; che Arnaldo fu causa o almen occasione (non iscusa) al papa di