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capo secondo 19

pre utili a ritrovare: che non si debbono frammischiar le imprese di libertà e d’indipendenza; che questa deve passare prima di quella, e sopra tutto che il regno d’Italia è cosa impossibile in tanta varietà di opinioni, di disegni, di provincie.

4. Del resto, fatti antichi e ragioni perpetue concordano a ciò provare. Niuna nazione fu riunita in un corpo, men sovente che l’Italiana. L’Italia anteriore a’ Romani fu divisa tra Tirreni, Liguri, Ombroni, Fenici, Pelasgi, Greci, Galli e forse altre genti, concorse nella nostra penisola, occidentale rispetto al mondo d’allora, a quel modo che si concorse poi nell’America moderna, o si concorre ora nell’Oceania. — I Romani riunirono sì la penisola a poco a poco, ma posero a ciò non meno tempo che a conquistare l’intiero mondo lor noto; la conquista de’ Salassi fu l’ultima fatta da Augusto prima di chiudere il tempio di Giano, prima di fermare i limiti, e lasciar come arcano d’imperio il non oltrepassarli. Ei non fu dunque, se non insieme con tutto un mondo, che l’Italia rimase riunita sotto l’imperio. E così poi di nuovo, insieme con molte altre provincie, sotto Teoderico, per una trentina d’anni. E quindi, se si voglia parlare d’un regno d’Italia propriamente detto, dell’Italia riunita in sè senz’altre appendici, non se ne troverà in tutta la storia se non un esempio, intermediario tra la