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occasione di questo scritto | 5 |
città più crescenti, quali popoli più sapienti o più virtuosi, quali aure (perciocchè del clima stesso fan meriti), qual clima, qual cielo, qual paradiso? Quante opere sopratutto e quanti uomini utili, grandi, immortali? I quali si ringrazino dunque e si benedicano essi prima d’essersi fatti immortali; ma se ne ringrazino poi anche il principe, i mecenati, il buon popolo, il paese, tutti quanti. Chiaro è: non è nulla da fare, nulla da rifare o mutare; nulla se non vivere gaudenti. — E chiaro è massimamente poi: non è da far nulla per il futuro. Anzi, di questo, meglio è non parlare, non fiatare, non nominarlo. Chi ne parla, chi vi fruga, chi ne spera o teme o s’inquieta, è uomo inquieto, pericoloso, perseguitabile, sotto i nomi nefandi di progressista, liberale, rivoluzionario e repubblicano.
§ 4.° A chiunque abbia per poco conosciuto o letto il Gioberti, non è mestieri dire che egli è scrittore opposto a costoro. Non entro a cercare, s’ei distingua sempre con sufficiente precisione il passato, il presente e il futuro italiano; se nel suo labile