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dedica seconda xxiii

quella civiltà, che è sopra ogni cosa, moderatrice. Ma mosse di fuori, soverchiarono le due parti estreme a vicenda per molti anni; sieno trenta o quaranta, che non mi fermerò a disputare; ma in somma da 10 o 15 o più, è innegabile la ripresa delle mutazioni lente (troppo lente e troppo poche pure a parer mio) ma ad ogni modo reali e moderate; ed è innegabile l’accrescimento che si fa della parte moderata a spesa e diminuzione delle due estreme. — Lasciamo dire, lasciamo tentar di fare. Anche qui, anche nella misera e dipendente Italia, vien meno la generazione degli esagerati; sorge dopo una giovine Italia esagerata, una più giovane moderata.

£ quindi anche qui a malgrado gli svantaggi e gli accoramenti presenti può, deve sorgere a’ moderati una speranza di giustizia ultima, più o men lontana. Saranno essi ascoltati? riusciranno a distorre la patria da quelle due male vie, che conducono del paro a rivoluzioni, e quindi inevitabilmente a delitti, vergogne e danni? Allora que’ moderatori che abbiano dinnanzi a sè una vita sufficientemente lunga, vedranno forse sè stessi giustificati come accennatori della buona via da’ contemporanei riconoscenti; ed essi e i troppo vecchi morranno almeno colla certezza d1 essere così giustificati da’ posteri. — Non saranno eglino all’incontro ascoltati, seguiti? Le