pa, in un libro che pretenda a qualche gravità, crescono
per le mani poi le difficoltà e talora le impossibilità
intrinseche agli scrittori estremi, ma sinceri.
Ed a questi è ch’io dico: vogliate prendere la penna
in mano e distribuir capitoli ed argomenti, e pesar
ragioni l’une con l’altre, e cassare contraddizioni,
ed aggiungere complementi; e vedrete quali libri
usciranno dalle esagerazioni; o piuttosto vedrete,
che non farete libri o che vi modererete da voi. —
In tutto il corso del presente scritto io ho fatto poca
conto di letterati e di libri, e il rifò; perchè un libro
è in somma poca cosa dappertutto, pochissima
in Italia, dove colle due censure un libro di interessi
Italiani è ingrato a fare, difficile a pubblicare, impossibile
a diffondersi, ondechè non può avere se non
effetto minimo sull’opere nazionali. Ma i libri, inutili
sempre a chi non li legge, poco utili talora a chi
li legge, hanno almeno questo di buono per chi li fa:
che non si posson fare, se non più moderati di gran
lunga, che non i semplici detti, e talor che le azioni;
hanno questo vantaggio, di non potersi scrivere da
niun uomo sincera senza moderar le proprie opinioni.
Ei fu già osservato e detto da gran tempo:
che la pratica degli affari pubblici suol moderar gli
uomini più estremi; che le opposizioni venute al governo
si moderano naturalmente. Ma la pratica dello