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dedica seconda xi

guersi da tutti quegli uomini deboli, dubbi o doppi, che sono gl’impostori della parte moderata, il pervertimento della virtù della moderazione; e se non possono scartar tutta la noia vegnente loro e dagli avversari, e dalla «compagnia empia e malvagia» che è in qualunque parte anche buona, essi possono pur prevedere non lontano l’accrescimento ed in ultimo la vittoria della propria. Colà essi hanno compenso alle ingiustizie presenti, nella certa e non lontana giustizia de’ posteri.

Ma non così ne’ paesi, dove le parti latenti s’esagerano in quel segretume, che diventa lor necessità e natura. Sotto tal velo e scudo, sorgono di qua e di là quelle, come che si chiamino, leghe difensive ed offensive ma principalmente esclusive, che si rivolgono poi con ardore contra a chiunque lor non si affratella e le sdegna, contro a chiunque parla chiaro e pubblicamente: sorgono quelle purificazioni sempre stolte anche quando son fatte dalle parti vittoriose, più stolte quando dalle parti ancora combattenti, stoltissime quando non è instaurato nemmeno un aperto combattimento. Qui ogni anima sdegnosa, respingendo i segretumi, riman respinta da quasi tutti; rimane non solamente, come altrove, poco accompagnata, ma quasi solitaria; non ha per difendersi in suo modo aperto nè le opere che le