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CAPO OTTAVO 105

ridire che elle sono un nulla, o peggio che nulla allo scopo unico, alla indipendenza nazionale? di rammentare gli sperimenti fattine? o fermarmi a dimostrare che il frutto delle imitazioni sarebbe simile a quello degli esempi? Che sarebbe frutto di dipendenze vecchie accresciute, e di nuove aggiunte? MA io farei ingiuria ad ogni lettore assennato con fermarmi a tutto ciò. - Io scrittore, avendo nel 1814 avuto l'onore d'essere presentato ad uno de' maggiori uomini di stato dell'Imperio austriaco, al dì che giunse in Parigi la nuova della sollevazione de' Milanesi (la qual fu pure diretta allo scopo unico dell'indipendenza, più che niuna delle fatte poi); e scandalezzandosi chi mi presentava ed era gran conservatore, all'udir quella sollevazione, quel tumulto popolare: «Oh! ma!», riprese l'Austriaco, «è sollevazione tutta a favore di casa d'Austria». E il detto mi s'infisse per non uscirne più mai nella mente giovanile; fu uno di quelli che la conformarono fin d'allora a queste opinioni, che vengo or vecchio promovendo. - Quanto poi a quella osservazione volgare, che anche questi moti parziali, ed anche falliti, giovano a tener vivo il fuoco sacro della libertà, risponderò brevemente (e credo basti ai sinceri) che giovano anzi a tener vivo il fuoco empio delle divisioni e delle vendette. E finisco con dire ai governanti: «Deh non