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CAPO OTTAVO 101

che se ne posson trarre, arriva la previdenza umana. E di questo non è vero, come dicono alcuni storici impuntati sul passato od alcuni pratici impuntati sul presente, che non si possa parlare. Si può, si deve, e si fa continuamente da tutti gli uomini di pratica che sanno governar gli affari umani e non lasciarsene governare; si fa da molti grandi ed anche piccoli scrittori; si fa quotidianamente da numerosissimi scrittori quotidiani; e quando si fa colla pretensione non di prononciar profezie, ma di discutere probabilità, si fa bene o male ma legittimamente da ciascuno. Dicemmo gloria del Gioberti l'aver primo forse discorso in tal modo di questo nostro futuro prevedibile. E di questo solo e in tal modo intendiamo discorrere anche noi; restringendoci anzi a ciò che tocca all'indipendenza, alle eventualità della antica impresa italiana.

4. Incominceremo colle solite e pompose frasi. Sappiamo anche noi, che una nazione di 23 milioni d'uomini che voglia liberarsi, si libererebbe quando avesse contra sè l'universo mondo. Sappiamo, che una tal nazione piò mettere in campo uno, due, tre milioni di combattenti, e che il mondo moderno non può nè vuole metterne contra essa la metà altretanti. E sappiamo, che quando fosse all'opposto, quando stessero mezzo milione od anche meno di combattenti