98 |
delle speranze d’italia |
|
lor governi, ma entrando spontanei in quelli che non posson venire se non dall’opinione, dalle virtù di ciascuno. Noi siamo lungi dal Seicento, e forse dal Settecento, ne’ costumi anche più che non nelle colture. E noi ritorneremo pur su questa che è una delle migliori Speranze italiane. Qui ci basta l’osservare che, incontrastabilmente, noi non siamo ricaduti per ora, in una terza corruzione italiana; che siamo nella continuazione dell’opera del secolo scorso, in quel risorgimento che parve ma non fu arrestato, dall’invasione straniera; che noi uscimmo di questa con vantaggi i quali supereranno, se Dio voglia, i danni; con innegabili progressi nell’operosità, nella virtù, nel sentimento di nazionalità, nel desiderio d’indipendenza. — La storia dell’impresa incompiuta in xiii secoli, è, intanto che diventi gloriosa, lunga e trista pur troppo; trista sopratutto per tante occasioni perdute. Ma la nazione italiana sembra educarsi a non perderle più. Ed è quindi, tempo molto opportuno di cercare quali sieno probabili, come possiamo giovarcene. Dal passato brevemente percorso, facciam dunque ritorno al futuro, oggetto solo ed importante del nostro studio.