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'Arno con la piena del 4 novembre 1844. La Gazzetta di Firenze del giorno dopo (n. 133) recava: «Dalle nove della mattina fino alle due pom. avendo continuato a crescere ed inondare le più basse vie della città l'acqua straripata dall'Arno ed avendo la caduta del Ponte di ferro sospeso, fuori di Porta la Croce, fatto temere più dolorose conseguenze, la popolazione fu immersa nella più crudele ansietà». E nel numero seguente, del 7 novembre, aggiungeva che il Ponte di ferro, travolto, venne ad urtare nel Ponte alle Grazie. «Non valsero a contenere il fiume nel suo letto i parapetti sulle sponde che lo fiancheggiano, cosicché le acque di quello miste alle pioventi nella città ne inondarono varie parti.... Erano sott'acqua le strade dalla parte di ponente da via della Scala a Borgo Ognissanti e quelle alla sinistra verso la Porta a S. Frediano.... La inondazione giungeva alla soglia della chiesa S. Ambrogio, superava di tre braccia quella della Porta alla Croce, allagava la Piazza S. Croce solle- vandosi sul canto di via del Diluvio per altre due braccia e mezzo, ed era alta tre braccia nella via de' Leoni che ricorre dietro il Palazzo Vecchio». La piena è veduta dal Lungarno, presso gli archi degli Uffizi. Umili case sorgono ancora dove poco dopo sarà il Lungarno Torrigiani, oltre alle quali si veggono il Palazzo Torrigiani, il Ponte alle Grazie con le sue casette e, a sinistra, la Porticciuola d'Arno e il Tiratoio.

Raccolta topografica degli Uffizi. — Litografia del Ballagny, da disegno di Giovanni Signorini.