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12 | prefazione |
sopprimere, dopo averlo celebrato con descrizioni, dipinti, disegni e stampe, primissime, fra le quali, le acqueforti di Telemaco Signorini.
Poi Giuseppe Gherardi (1790-1880) fece un buon numero d’incisioni e Fabio Borbottoni fiorentino (1820-1901) più di cento quadri ad olio su tela, che non hanno certo la grazia e la nettezza degli schizzi d’Emilio Burci pistoiese (1811-1877) e d’Edoardo Borrani pisano (1834-1905), ai quali è data, in questo volume, la parte più larga. VIII. - Porta San Gallo fra il 1817 e 1866.1
Alcune delle vedute riprodotte si trovano nella collezione che un Tito Cappugi, modesto raccoglitore di stampe (1820-1901), lasciò a’ suoi eredi, e fu comprata nel 1902 dalla Biblioteca Nazionale di Firenze; altre derivano da diverse gallerie, musei o monumenti debitamente indicati alle singole tavole. Però il nucleo principale, o, meglio, sostanziale, è dovuto alla Raccolta topografica fiorentina degli Uffizi, cominciata appena nel decorso 1905, e della quale il comm. Vittorio Alinari festeggia, in certo modo, la nascita con questa magnifica serie di riproduzioni.
Corrado Ricci.
- ↑ VIII. - Porta San Gallo costruita a cominciare dal 1284 e detta di San Gallo per la vicinanza d’una chiesa d’ugual titolo. Fu abbassata, trasformata per le cannoniere e coperta di tettoia nel 1526. Internamente la lunetta fu frescata da Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. I portici laterali furono costrutti nel 1817 e demoliti nel 1866; le mensole esterne e i leoni, sotto baldacchino, rifatti. (Raccolta topografica degli Uffizi. — Fotografia dei Fratelli Alinari).