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10 | prefazione |
Ad ogni modo interesseranno assai l’elevazione panoramica disegnata fra il 1470 e il 1480, la veduta dipinta dal Vasari in Palazzo Vecchio, e la litografia della prima metà del secolo XIX, nelle quali si va sempre più esattamente delineando l’aspetto complessivo della città e quello particolare de’ più emergenti VI. - Facciata di S. Maria del Fiore prima del 1587.1 edifizi, prima dei radicali mutamenti e ampliamenti già indicati.
Vedute parziali di Firenze attendibili per accuratezza e importanti per arte s’hanno poi, per ogni secolo, dal XV al nostro, sempre progressivamente, com’è naturale, in maggiore quantità. Ne pubblico, pel quattrocento, alcune di Benedetto da Maiano, di Domenico Ghirlandaio e di fra Bartolomeo; pel cinquecento, di Piero di Cosimo, di Baldassarre Peruzzi, di Francesco Granacci, di Giorgio Vasari, del Vasari giovine, di Bernardino Poccetti; pel seicento, di Stefano della Bella; pel settecento, di Bernardo Bellotto e di Giuseppe Zocchi; pel secolo da poco finito, d’Emilio Burci, d’Edoardo Borrani, di Giuseppe Gherardi, di Giuseppe e di Torello Moricci, di Salvadore Corradi, di Giovanni Silvestri, di Gaspero Bargioni, di Giovanni Signorini, del Vaschetti, del Magazzari ecc.
Alcune d’esse si trovano in istampe o disegni isolati, oppure in fondi di quadri o d’affreschi; ma, per la maggior parte, costituiscono vere e proprie e talora numerose raccolte o serie. Le quali, può dirsi, s’iniziano
- ↑ VI. - Santa Maria del Fiore. Facciata cominciata nel sec. XIV, demolita nel 1587, riprodotta da Bernardino Poccetti (1542-1612) in un affresco del primo chiostro dell’ex-Monastero di S. Marco, rappresentante S. Antonino che prende possesso della chiesa fiorentina. A sinistra, in alto, su uno degli sproni della tribuna verso Via de’ Servi si vede il «gigante» in terracotta, opera forse di Donatello, che poi cadde e si spezzò. (Raccolta topografica degli Uffizi. — Fotografia dei Fratelli Alinari).