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XXXIV.

P

onte Rubaconte o alle Grazie. A sinistra si vede, di profilo, il Tiratoio d’Arno o dei Castellani. Il parapetto del fiume resta interrotto dalla Porticciuola d’Arno che si scorge di fianco, poco prima del Ponte alle Grazie. A destra la veduta si chiude col Palazzo Torrigiani. In fondo sorgono il campanile di S. Niccolò, Porta S. Niccolò e il colle con S. Salvatore e San Miniato. — Il ponte, detto lungamente Rubaonte dal nome del Podestà che lo fece costruire tra il 1235 e il 1237, ebbe le sue singolari cappelle e casupole, edificate sui piloni, abbattute negli anni 1873-74 per l’allargamento del ponte stesso. A sinistra, venendo da via de’ Benci, sorgeva prima la Madonna delle Grazie costrutta dagli Alberti nel sec. XIV; sul pilone vicino, dallo stesso lato, la cappellina e il conventello dov’eran vissute dal 1390 al 1424 le monache dell’Annunziata dette le Murate; sul seguente, l’oratorio di S. Caterina e, in fondo, l’oratorio di S. Maria della Carità presso al quale vissero le Romite del Ponte. Dalla parte opposta, sul quarto pilone a destra, la Madonna del Soccorso. In seguito, parte di questi oratorii furono convertiti o sostituiti da semplici casette o botteghe. Nella veduta che pubblichiamo, il ponte, ora di sei archi, appare di sette, perchè la costruzione del Lungarno a sud condusse a chiuderne uno, mentre altri due erano stati chiusi anticamente e sottostanno a Piazza S. Gregorio ora dei Mozzi. E abbattute e trasformate furono le case che oggi costituiscono il Lungarno Serristori e mutato sino il profilo del colle pei lavori del Piazzale Michelangelo e delle Rampe.

Raccolta topografica degli Uffizi. — Disegno a lapis d’E. Burci.