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di cennino cennini. 143

menala con la mano. Istà poco; innanzi che l’acqua rischiari in tutto, vuota di quest’acqua torbidetta in altra catinella; e fa’ così più volte, tanto t’avvisi abbi tanta cenere, quanto ti fa bisogno. Poi lascia riposare, tanto che l’acqua sia chiara, e che la cenere sia ritornata bene a fondo. Tranne la detta acqua, e asciuga la detta cenere al sole, o come tu vuoi. Poi la intridi con sale distrutto in acqua, e fanne siccome se fusse una pasta. Poi sopra la detta pasta impronta suggelli, santelene, figurette, monete, e universalmente ciò che desideri d’improntare. Fatto questo, lascia asciugare la detta pasta moderatamente, sanza fuoco o sole. Poi sopra la detta pasta buttavi piombo, argento, o di ciò metallo che vuoi; chè la detta pasta è sofficiente a ritenere ogni gran pondo.

Pregando l’altissimo Iddio, Nostra Donna, santo Giovanni, santo Luca evangelista e dipintore, santo Eustachio, santo Francesco, e santo Antonio da Padova, ci donino grazia e fortezza di sostenere e comportare in pace i pondi e fatiche di questo mondo; e appresso di chi vedrà il detto libro, gli donino grazia di bene studiare, e ben ritenerlo, acciò che col lor sudore possano in pace vivere e loro famiglia mantenere in questo mondo per grazia, e finalmente nell’altro per gloria, per infinita secula seculorum. Amen.


Finito libro referamus gratias Xpo Christo Christo 1437.

A dì 3 di luglio ex stincarum ec.1

  1. Nel codice Riccardiano invece di Finito libro ec., si legge: Laus Deo et beate Marie semper Virgini.
    Concorda il tuo voler con quel di Dio,

         E verratti compiuto ogni disio:
    Se povertà ti stringe o doglia senti,

         Va’ in su la croce a Cristo per unguenti.