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viii prefazione.

in Padova nella contrada di San Pietro, ed era familiare di Francesco da Carrara, signore di Padova, ch’è quanto dire a’ suoi servigi, come pittore.

2° Che egli aveva sposato una donna Ricca della Ricca, di Cittadella, grossa borgata in quel di Padova.1

3° Che egli ebbe un fratello di nome Matteo, cittadino e abitatore anch’esso di Padova, e parimente agli stipendi del signore predetto, come trombetta.

Ora queste cose ci conducono a conghietturare ragionevolmente, che Cennino dovesse essere nel 1398 già da parecchi anni in Padova, se vi aveva acquistato la cittadinanza, vi si era accasato, e stava agli stipendi del Carrarese. E di più il non trovarlo ricordato nè nella matricola dell’arte sua in Firenze, nè nel ruolo degli ascritti alla compagnia dei pittori di questa città, ci farebbe credere che egli andasse colà dopo la morte di Agnolo Gaddi suo maestro, e quando era ancor giovane.

Quello che egli operasse di pittura per il da Carrara, non si sa; se non forse debbonsi a lui attribuire i freschi

  1. Ponghiamo qui un alberetto degli agnati e cognati di donna Ricca, desunto da’ citati strumenti:

    Alberetto degli agnati e cognati di donna RICCA DELLA RICCA,

    moglie di Cennino Cennini.

    Ser Alberto della Ricca

    da Cittadella.

    Nascimbene, dottore di leggi.
    Francesco, detto Valaruchino.

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    Donna Ricca m. a Cennino di Drea Cennini da Colle di Valdelsa, pittore, abitante in Padova.
    Domenico, detto Menone. 1398, fa donazione inter vivos a donna Ricca sua nipote (e per essa a Matteo Cennini da Colle, trombetto del signore di Padova, e procuratore de lei), della eredità lasciata da Nascimbene suo fratello.