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128 | trattato della pittura |
compartiti che si veggia d’ogni animale, gialli, rossi, verdi e bianchi.
Ancora, a lavorare il detto lavoro è buono abbruciare olio di semenza di lino, sì come addietro t’ho mostrato, e di quel nero, che è sottilissimo, tempera con vernice liquida; ed è perfettissimo e sottile negro: ma è di più costo. E ’l predetto lavoro è buono a lavorare in su tela verde, rossa, negra, e gialla, e azurra o vuoi biava. Se è verde, puoi lavorarla di minio o vuoi cinabro macinato sottilissimo con acqua. Seccalo bene e spolverezzalo e temperalo con vernice liquida. Metti questo colore in sul guanto, sì come fai del negro, e per quello medesimo modo lavora. Se è tela rossa, togli dell’indaco con biacca macinato sottilmente con acqua: asciugalo e seccalo al sole: poi lo spolverezza: temperalo con vernice liquida a modo usato, e per quello modo lavora che fai di negro. Se la tela è negra, la puoi lavorare d’un biavo ben chiaro, cioè biacca assai e poco indaco, mescolato, macinato e temperato, secondo usanza che detto t’ho degli altri colori. Se la tela è biava, togli della biacca macinata e riseccata e temperata secondo il modo delli altri colori. E generalmente secondo che truovi i campi, secondo tu puoi trovare altri colori svariati da quelli, e più chiari e più scuri, secondo che a te parrà che per tua fantasia possa comprendere; chè l’una cosa t’insegnerà l’altra, sì per pratica e sì per sapere d’intelletto. La ragione è, che ciascuna arte di sua natura è abile e piacevole: chi ne piglia, se n’ha, e simile per lo contrario avviene.