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mettono prima tutto lo foglio della carta ad oro o ad ariento brunito; e fassi in questo modo, cioè: macina sottilmente quanto più puoi un poco d’ocria o gesso da sartori, un poco poco di bolio armenico: temperali insieme con colla, la quale sia squasi pura acqua, che non sia forte niente, ma poco abbi di sustanzia o vero valore; e con pennello di setole morbido, o vuoi con pennello di vaio, ne darai a distesa una volta su per i fogli della carta bambagina buoni da scrivere e non iscritti; e quando sono asciutti, ritorna, e parte bagna con pennello di vaio, e parte metti d’oro con quello modo e ordine che metti in tavola in sul bolo; e guarda poi, quando hai mettuto tutto lo foglio, quando tempo è di brunirlo. Abbi una prieta ben piana o asse bene pulita e dura, e sopra ciò brunisci i tuo’ fogli: e poni da parte. E di questi cotali fogli tu puoi fare animali, fiori, rose, e di molte maniere di divise, e fatti grande onore; e fai tosto e bene: e puo’le adornare con alcuno coloruzzo ad olio.


Capitolo CLXIX.

Del fare cimieri o elmi da torneamenti e da rettori.


Quando ti viene il caso di fare alcuno cimieri o elmo da torniero, o da rettori che abbino andare in signoria; prima ti conviene avere cuoio bianco, el quale non sia concio se non con mórtina o vuoi cefalonia: distendilo e disegna il tuo cimiere come lo vuoi fatto; e disegnane due, e cuce insieme l’uno con l’altro, ma lassa tanto da un de’ lati, che vi possa mettere del sabbione, e con una bacchetta el priemi tanto che gualivamente sia ben pieno. Quando così hai fatto, mettilo al sole per più dì; quando è bene asciutto, ti-