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di cennino cennini. 111

possi prestamente avere, si è, con punta di coltellino o di agugella fare un frego sopra lo detto oro: e non andrà impigliando più oltre. Questo colore di porporina si fa per questo modo. Togli sale armeniaco, stagno, zolfo, ariento vivo, tanto dell’uno, quanto dell’altro: salvo che meno d’ariento. Metti queste cose in una ampolla di ferro, o di rame, o di vetro. Fondi ogni cosa al fuoco; ed è fatto. Poi tempera con chiara d’uovo e con gomma arabica, e mettine e lavorane come ti pare. Se ne fai vestiri, aombra o con lacca o con azzurro [.] con biffo: sempre i tuo’ colori temperati con gomma arabica in carta.


Capitolo CLX.

In qual modo si macina l’oro e l’argento, e come si tempera per far verdure e adornamenti, e come si può invernicare il verdeterra.


Se vuoi lavorare in tavola, o in carta, o in muro, o dove vuoi, d’oro, ma none in tutto pieno sì come in campo d’oro; o volessi lavorare alcuno álbore che paresse degli álbori di paradiso; togli i pezzi dell’oro fino, in quantità secondo il lavoro che vuoi fare o volessi scrivere con esso; cioè dieci o venti pezzi. Metteli in su la pietra proferitica, e con chiara d’uovo, bene sbattuta, tria bene il detto oro, e poi il metti in un vasellino invetriato: mettivi tanta tempera, che corra o a penna o a pennello; e sì ne puoi fare ogni lavoro che vuoi. Ancora il puoi macinare con gomma arabica in carta: e se fai foglie d’álbori, mescola con questo oro un poco di verde, ben sottile macinato, per le foglie scure. E per questo modo, mescolando con altri colori, puoi fare cangianti a tuo senno. Di questo così fatto oro