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nel 1867, quelli donati dal tipografo Castelli di Alessandria, e i preziosissimi, in numero di 6mila all'incirca, relativi alla storia della riforma religiosa in Italia che il conte Piero Guicciardini volle donati alla Nazionale.

La biblioteca è disposta nell’antico locale assegnatole dal granduca Giangastone nel 1736; al quale il Governo della Toscana unì uno stabile attiguo che serviva ad uso militare: ma, nonostante l’aumento, è insufficiente a contenere tanta mole di libri, e conviene seriamente pensare ad accrescerlo, in specie quando si rifletta che la nostra Nazionale si arricchisce annualmente di oltre 8mila volumi, non computati gli opuscoli (che le vengono in conseguenza del R. decreto del dì 30 giugno 1870, per cui ha diritto ad avere un esemplare di tutto ciò che si stampa nel Regno), senza noverare quelli che giornalmente sì acquistano, e gli altri che vengono offerti in dono. Mal può precisarsi il numero di questi doni, i quali provengono generalmente dai ministeri, dalle altre istituzioni letterarie e scientifiche dello Stato, e in non