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perchè libri e codici furono in essa trasferiti, tranne quelli, e non furono certo i meno pregevoli, che frati e monaci riuscirono a sottrarre; ma da quell'epoca al 1859 non ebbe accrescimento di sorta, ove si eccettuino i pochi acquisti che si poterono fare colle rendite della eredità Magliabechi, ascendenti a lire italiane 1344. È questa la ragione potissima della lacuna che si riscontra nella nostra collezione delle opere stampate dal principio di questo secolo fino al 1860: inconveniente a cui volle provvedere il Governo che assunse le redini dello Stato dopo la partenza della dinastia Austro-lorenese nel 1859. Una delle principali sue cure quella si fu di richiamare in vigore la legge sulla stampa (che era di antica data, ma quasi mandata in oblivione) per cui tutti gli editori e stampatori della città erano tenuti a depositare nella libreria un esemplare di ciascuna opera che pubblicassero: ma di ben maggiore importanza fu l'acquisto dei libri appartenuti al distinto statista Vincenzo Salvagnoli, cioè una doviziosa raccolta di opere moderne, concer-