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La Ruota.


    Ti trovò l’uom fra i sassi dei torrenti,
    seco ti spinse nelle migrazioni;
    e ancella nelle gelide stagioni,
    tessevi lane, tritavi frumenti.

    Ora la forza innumere alimenti
    fra le sue sagge mani; arguta suoni
    nelle sue case o procellosa tuoni
    e al monte, al mare esseri strani avventi.

    Esseri strani l’uomo crea, l’ignoto
    a conquistargli, esseri onnipossenti,
    nei quali tu, cuore perenne, vivi.

    Tu che i minuti suoi misuri e inscrivi,
    insiem col giro degli abissi ardenti,
    intorno al centro dell’eterno moto.


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